domenica 28 febbraio 2010

a ciascuno la sua...



...o meglio le sue: manie, idiosincrasie, fissazioni... io, per esempio, in un uomo guardo le caviglie (beh non solo quelle) e devo dire che quelle di luca argentero, che pure è un bel ragazzo (anche se io preferisco filippo nigro), non sono ben fatte...

lunedì 22 febbraio 2010

sotto copertura


premessa: quanto a breve affermerò rappresenta un chiaro esempio di fallacia logica, nella fattispecie un caso di generalizzazione indebita.

le persone non amano ascoltare i problemi, i turbamenti, le ansie, le inquietudini altrui (benché la maggior parte ami parlare dei propri); pertanto, nonostante carnevale sia appena terminato, continuerò a indossare la mia maschera di neutra serenità.

venerdì 19 febbraio 2010

allietiamoci


per iniziare meglio il week end e combattare la tristezza di questo grigio cielo...

mercoledì 17 febbraio 2010

hot chocolate 3.0



con trenitalia le sorprese non mancano mai. ieri sera la riunione del club della cioccolata è terminata alle 22, quindi in compagnia di IT mi sono avviato verso la stazione, convinto che a quel punto avrei preso il treno alle 23.15, dato che durante tutta la giornata c'è un treno ogni ora (6.15, 7.15, 8.15... 20.15, 21.15. 22.15). invece arrivato in stazione ho scoperto che non esiste un regionale delle 23.15, ma che avrei dovuto aspettare fino alle 00.15. per fortuna che IT mi aveva proposto di fare tutta la strada a piedi, per fortuna che mi aveva accompagnato fino al binario, che ha atteso con me e che avevo una discreta quantità di zuccheri in corpo a sostenermi.
ovviamente il treno partito alle 00.15, nonostante viaggiasse di notte, è riuscito comunque ad accumulare quindici minuti di ritardo a causa di una sosta in un punto non ben identificato lungo la tratta. inoltre, anziché terminare la corsa come tutti i suoi fratelli nella stazione di porta nuova, questo regionale si ferma in quella precedente, che è più lontana da casa mia, nella quale ho messo piede alle 2.30, grazie alla guida da schumacher del taxista.
conseguente bilancio delle ore di sonno: un'ora e mezza sul treno delle 00.15, tre ore nel mio letto, un'ora e mezza sul treno stamattina per tornare a milano...
però le torte erano buonissime e la compagnia anche di più!

domenica 14 febbraio 2010

l'Icona



settimana scorsa sono stato a cena dai miei. mia madre mi ha rifornito di cibo per i pranzi a venire, mio padre mi ha obbligato a prendere la papaya che aveva portato dalla thailandia (papaya che ora staziona nel frigorifero dell’ufficio), mia cognata mi ha regalato una borsa per la spesa che si richiude diventando una fragola (va bene che sa che sono gay, però una cosina un po’ più discreta?!?) e mio fratello mi ha fatto dono di un libro dal titolo “Madonna, immacolata trasgressione”.
ho iniziato a leggerlo e ho avuto un’illuminazione. tempo fa un ragazzo etero mi ha chiesto perché madonna fosse un’icona per i gay e io ho risposto che era per la sua musica, il suo trasformismo, il suo stile, la sua capacità di creare tendenze e mode… ma ora penso che la vera ragione, quella più profonda, sia in realtà un’altra, ovvero la sua determinazione, l’aver lottato per diventare ciò che voleva, senza farsi fermare dalle critiche, pronta a tutto per costruire e affermare la propria identità, per farsi accettare e realizzare i suoi sogni.
“andai a new york. non conoscevo nessuno. volevo ballare, volevo cantare, volevo rendere felice la gente, volevo essere famosa. volevo che tutti mi amassero, volevo essere una star e diventare più famosa di dio. ho lavorato duro e i miei sogni si sono avverati”

lunedì 8 febbraio 2010

aggiornamento office 3


nel mio ufficio capitano delle emergenze di classe A, come quando scomparvero i nastri con le riprese dell'inaugurazione del nuovo showroom dello stilista patito di calcio, e delle emergeze che lo sono più di altre, delle emergenze di classe AA+++. giungono improvvise e coinvolgono tutti indistintamente, di solito preannunciate dal passo deciso e dal fare imperioso dalla capa.
qualche mese fa fu il regalo per l'anniversario di nozze di un direttore di rete, che ci costrinse a una frenetica ricerca online di possibili idee. spesso, in questo periodo, sono le previsioni meteo, che a volte richiedono pure una telefonata in svizzera, perché, si sa, le loro sono più affidabili e puntuali. oggi, invece, le mie capacità di ricerca sono state utilizzate per scovare un parrucchiere in centro aperto il lunedì, dato che domani la mia capa avrà un importante incontro a pranzo e che dove abita lei, sul lago, il martedì è giorno di mercato, per cui assolutamente il martedì non si va in centro, perché altrimenti dove si posteggia?!?

martedì 2 febbraio 2010

il finestrino



Estrasse dalla borsa il flacone della crema. Lo stappò e iniziò a spalmarsi le mani e le braccia. Il vagone si riempì subito di un profumo dolce e morbido. Una lacrima sgorgò dal suo occhio sinistro e scivolò percorrendo il suo viso, come una goccia di rugiada su un petalo di rosa. Potevo vedere i sussulti del suo cuore. Questo viaggio doveva significare molto per lui. Nel suo sguardo, perso nel vuoto dietro gli occhiali, potevo percepire le immagini di un addio, il desiderio di lenire le proprie sofferenze, di un emolliente che impedisse alla pelle del suo amore di raggrinzirsi come la buccia di un'arancia essiccata. Il suono del suo telefono cellulare lo riportò coi piedi per terra. Guardò il display, ma non rispose. Tornò ai suoi pensieri.
“... cause everybody hurts, sometimes...” risuonava nelle mie orecchie proveniente dal lettore cd: avrei voluto cancellare la sua sofferenza con un colpo di bacchetta, ma non sarebbe servito, perché al posto di quell'emozione ci sarebbe stato solo il vuoto.
L'immagine nel vetro si alzò. Abbassò il finestrino. Infilò una mano nella tasca dei pantaloni cachi ed estrasse un mazzo di chiavi. Ora, ero solo davanti al paesaggio che scorreva sui miei occhi. Allungai il braccio, aprii la mano e lasciai andare le chiavi, ultimo gesto di un addio programmato.