venerdì 31 luglio 2009

hot train





ieri mattina, mentre venivo al lavoro, ho sentito alla radio franco 30lance parlare del treno come luogo di rimorchio e della sua esperienza con una ragazza che lo rimorchiò durante un viaggio e con la quale si diede da fare nella ritirata.
a me cose simili non accadono: mai rimorchiato nessuno in treno, mai flirtato con nessuno in treno.
al mattino, quando salgo in treno, solo ¼ di me è sveglio (quello che mi ha permesso di lavarmi, vestirmi, scendere le scale e percorrere la strada fino al binario senza farmi investire) e l’unico mio pensiero è salire sul treno per riprendere a dormire.
alla sera, durante il viaggio di ritorno, il treno è affollato, la gente è stanca e d’estate pure sudaticcia, incazzata per la giornata lavorativa, concentrata su ipod, libri, cellulari, portatili… insomma, nulla di poetico o vagamente erotico.
ma soprattutto, se anche rimorchiassi qualcuno in treno, dove andremmo a consumare l’intensa passione momentanea, visto che trovare una toilette agibile in un treno di 11 carrozze è come cercare un ago in un pagliaio?!?

lunedì 27 luglio 2009

almost paradise




venerdì sera avevo appuntamento con amici alle 21.30 in pizzeria (quella solita di fiducia), quindi per evitare di precipitarmi dal treno al tavolo ho deciso di investire 16 euro e 80 nel supplemento (o meglio “cambio servizio”) per il treno eurostarfrecciarossaaltavelocità.
in questo caso, il passaggio è un vero salto di categoria: treno pulito e poco frequentato, infatti ero da solo nella carrozza… pace, tranquillità e silenzio, sembrava quasi di stare in paradiso… e quando il treno si è improvvisamente arrestato dopo essere passato attraverso un forte temporale, la voce cortese del capotreno ha prontamente annunciato che eravamo fermi a causa di un calo di tensione provocato da una tromba d’aria e che saremmo ripartiti nel giro di 5 minuti, cosa che effettivamente è accaduta. non sono nemmeno riuscito ad arrabbiarmi per questo ritardo. se fosse capitato sul regionale, il treno sarebbe rimasto fermo, punto, e i passeggeri sarebbero stati lasciati in balia di una muta attesa…
ma nulla è perfetto: tanto era alta la velocità tanto era bassa la temperatura, ci saranno stati 15 gradi, serviti da un “meraviglioso” getto d’aria fredda direttamente orientato su di me, che mi è costato un gradevole mal di gola… però in pizzeria sono arrivato lindo e profumato!
(se ve lo steste chiedendo, ho ordinato una pizza provenzale: pomodoro, mozzarella, formaggi francesi, brie, tomino, cipolle rosolate…)

mercoledì 22 luglio 2009

sussurri e grida



secondo alcuni (quasi tutti) io avrei un problema, invece io penso che siano loro ad averlo: quando parlo faticano a sentirmi. loro danno la colpa al mio tono di voce e al volume, che sarebbe basso. in realtà, semplicemente, io quando parlo non grido! sono contro l’inquinamento acustico, per il rispetto dei timpani miei e altrui e, soprattutto, per non far sapere a tutti quanti i fatti miei…
quest’ultimo punto non sembra un’esigenza così condivisa, dato che in treno mi capita spessissimo di sentire persone che parlano al cellulare facendo partecipe l’intero vagone dei loro interessantissimi problemi o gruppetti seduti anche a tre file di distanza conversare amabilmente a un volume che permetterebbe di ascoltarli dalla luna. tutto ciò è ancor più fastidioso alle 7 del mattino, quando io e molti altri stiamo cercando di sfruttare le 2 ore di viaggio trasformandole in ore di sonno. l’unico rimedio, che finora ho potuto adottare, è l’uso dell’ipod, ma purtroppo in molti casi non è sufficiente: certe voci superano anche gli acuti di beyonce… quindi vorrei proporre a trenitalia (tra l’altro mi chiedo perché solo gli utenti eurostar siano accolti dalla voce che invita ad abbassare il volume della suoneria del cellulare e a moderare il tono della voce per non dare fastidio agli altri viaggiatori… discriminazione classista) questa soluzione: istituire vagoni dove sia vietato parlare, per me sarebbero il paradiso.

giovedì 16 luglio 2009

regionale vip




qualche sera fa ho fatto parte del mio simpatico viaggio di ritorno in compagnia della mia amica C, che, dopo essere scesa alcune fermate prima della mia, mi ha mandato un sms: "forse ho le traveggole, ma 2 sedili più in là, nella direzione da cui sono scesa io, c'è una che per me è giovanna mezzogiorno... controlla!". io, ovviamente, ho sospeso il mio sudoku per dedicarmi alla missione identificativa. putroppo la mia vista talpica non mi aiuta in questi casi e, volendo evitare una denuncia per stalking, ho evitato di alzarmi e passarle vicino fissandola, per cui mi sono limitato ad allungare il collo tutte le volte che si alzava dal sedile per sporgersi dal finestrino: occhiale scuro e capello che copriva in parte il viso. quando però è scesa alla fermata prima della mia, mi sono sporto dal finestrino per osservarla bene e, in effetti, era proprio lei! gonna nera, stivali bianchi, borsa di chanel, megatrolley al seguito, movenze un po' da diva, decisamente bella.

da quella sera una domanda è però rimasta senza risposta: cosa ci faceva una famosa attrice seduta in seconda classe su un pulcioso regionale per giunta in ritardo di 25 minuti?!?

lunedì 13 luglio 2009

treno regionale 2005...




306 km ogni giorno. Minimo 3 ore e 50 minuti, minimo, ogni giorno a bordo di un "meraviglioso" treno regionale. Per 5 giorni la settimana, ovvero 1530 km e 19 ore e rotti…
Abito nel capoluogo di una regione del nord Italia e lavoro in quello della regione limitrofa. Faccio questa vita da un anno, ho viaggiato con pioggia, neve, sole e nebbia, ho viaggiato in carrozze arroventate dal sole o da riscaldamenti a 451 gradi fahrenheit oppure gelide per guasti all’impianto di riscaldamento o per l’aria condizionata in modalità "il grande freddo".

una mia collega, quando ha saputo della mia condizione di pendolare, mi ha detto: "finora pensavo fossi solo un acido di ... ora hai tutta la mia comprensione!"