martedì 8 settembre 2009

cronaca di una giornata di piccole coincidenze




ieri mattina all’arrivo della mia collega sono andato nel suo ufficio per le solite chiacchere mattutine di aggiornamento e lei mi ha riferito dell’ennesima uscita contro di me davanti alla capa della nostra collega bionda stronza. tornato alla mia scrivania ho quindi deciso che era tempo di agire e, approfittando dell’assenza del boss, ho sistemato il mio cv, preparato una bella lettera di presentazione e iniziato a spedire mail a varie società di torino.
al rientro dalla pausa pranzo ho trovato una risposta da parte del capo di una delle società a cui avevo appena inviato il mio curriculum: “ma dai, sei di x e abiti a torino in via y? io sono di z (città a pochi km da x) e abito in via k (via a due isolati da y): abbiamo macinato un po’ della stessa autostrada! J sicuramente non abbiamo tali e tante produzioni da poterti offrire un’alternativa al lavoro a milano, ma tengo il tuo curriculum e, se serve, ti faccio sapere e ti fisso un colloquio”. anche se non era portatrice di buone notizie lavorative, mi ha fatto comunque piacere ricevere una risposta e sapere che il mio cv era stato per lo meno letto: la gentilezza di un estraneo mi ha fatto ritrovare un po’ di speranza…
un’ora dopo il telefono squilla, guardo il numero e penso: chi diavolo mi chiama da milano?!? sorpresa sorpresa, era l’ufficio del personale di una nota catena di librerie a cui avevo inviato il cv un paio di mesi fa in ferimento alla ricerca in corso per l’apertura di un nuovo punto vendita a torino (per altro a due passi due da casa mia). ovviamente dico di essere ancora interessato e fissiamo il colloquio. finite le mie otto ore lavorative prendo la metro per andare in stazione centrale e proprio lì incontro il mio ex responsabile di quando lavoravo alla libreria mondadori, che non vedevo da quando è stato trasferito in uno dei punti vendita di milano…
la sera arrivato a torino vado al cinema con alcuni amici (a vedere videocracy) e mi imbatto in un ragazzo, accompagnato dal suo fidanzato, che avevo brevemente frequentato (e che mi aveva leggermente spezzato il cuore) alcuni anni fa quando da poco lavoravo alla libreria mondadori…
segni che siamo vicini a una svolta o solo coincidenze prive di senso?

20 commenti:

  1. piccola aggiunta: stamattina aprendo la homepage di yahoo ho trovato tra gli articoli in primo piano il decalogo per affrontare un colloquio...

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  2. 1) Le coincidenze non esistono (Gibbs, "NCIS")
    2) La nota catena di librerie mi è sempre piaciuta (specie adesso che ha quelle comode poltroncine). Come ti vesti per il colloquio?
    3) Non importa se resti o te ne vai, quando iniziamo a preparare la vendetta contro la collega bionda stronza?

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  3. 1) se le coincidenze non esistono, allora sono eventi concatenati o semplici fatti isolati che la nostra razionalità ricompone cercando di dargli un senso?
    2) pensavo jeans e camicia azzurra, sobrio e ordinato
    3) sulla vendetta ci sto meditando: qualche suggerimento?

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  4. Prima di tutto: bionda naturale o tinta?

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  5. ma MACSI invece di esprimere il tuo punto vista sull'annosa questione filosofica delle coincidenze, ti domandi se sia naturale o tinta?!?
    cmq naturale, anche se un pochino si aiuta

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  6. La vendetta allora va studiata meglio.
    Coincidenze, parli con uno la cui vita è inzuppata di coincidenze, tipo passi da una strada di nota località balneare gaia iberica e vedi uscire da un portone il tuo fidanzato (ormai ex) che è appena sgusciato dal letto del suo amante. Coincidenza? No, vita di me*da. Come ho già detto ad alTrI bisogna considerare che sono un sensitivo per cui si tratta spesso di inconscio... (ok lo ammetto sono un incrocio tra Solange, la maga Absea, senza pantegana al seguito però e il mago Othelma).

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  7. 1) La seconda che hai detto. Il cervello è fatto di connessioni quindi cerca connessioni nell'ambiente circostante.
    2) Ottimo. Io preferisco la camicia bianca ma tutti mi dicono che fa cameriere e denota scarsa fantasia. E qui scatta la domanda di rito: con la maglia della salute oppure no? Il mio migliore amico la mette sempre, io ho smesso alle elementari. Lui dice che non ti fa sudare, io dico che si suda il doppio e in certe situazioni è una vera tortura.
    3) Potremmo pubblicare il suo numero di cellulare, casa e ufficio sulle migliori community gay. In alternativa potresti incontrarla in corridoio, inciampare e inondarla di caffè, the, me...

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  8. Anch'io concordo con IT, camicia bianca, col jeans leggermente stinto, 501 vita bassa (non filopelo), mocassino e CALZE. Bianca fa cameriere col pantalone nero con le pinces, sennò io ne sono un sostenitore accanito. Seeeexy da morire. Se invece il jeans è scuro e ancora un po' rigidino allora meglio azzurra ma secondo me fa un po' troppo guardia giurata.

    PS ti ho già detto che adoro Joan Cusack? Si vero?

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  9. IT
    1) secondo mela tua affermazione è un tipico caso di fallacia post hoc ergo propter hoc
    3) se metto il suo numero sulle migliori community gaye capisce subito che sono stato io, al massimo potrei scriverlo nei cessi di qualche autogrill

    IT&MACSI
    3a) assolutmanente niente maglia della salute!
    3b) il bianco non mi dona, per cui non possiedo né camicie né magliette bianche...

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  10. MACSI
    PS cosa c'entra la tua passione per joan cusack?

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  11. battuta che avevo citato anche io tempo fa nel blog di IT...

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  12. Manco fossi l'unico ragazzo con le chiappe chiacchierate là dentro! L'autogril non mi piace, perchè non farlo nelle toilette del palazzo mettendoci il numero del suo interno?

    PS: ero sicuro che entrambi avreste notato la citazione. Uh mamma come è tardi. Buona notte!

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  13. Con tutte le stazioni che frequenti, BH, con un solo pennarello indelebile le intasi il cellulare, o l'interno, per mesi.

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  14. IT scusami, ogni tanto sono rinko, avevo interpretato male la frase nel PS :(

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  15. ... nessun gioco a premi in questo blog?
    :-(

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  16. MACSI ora mi spremo le meningi e ne invento uno :-p

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