l'altra sera in treno, ispirato dalla scomparsa di Alda Merini, ho iniziato sfogliare il mio quadernetto moleskine, che porto sempre con me, ma sul quale ormai da tanto tempo non scrivo qualcosa, e rileggendo ho trovato queste riflessioni annotato più di quattro anni fa
"la musica nelle orecchie: il mio amato Chopin; sento il pianista che batte sui tasti… è come se battesse sul mio cuore le emozioni che provo, che mi fanno fremere, mi fanno sentire vivo anche se non sono chi sono, non so dove sto andando, non so perché certe cose mi parlano in questo modo e cosa effettivamente vogliano dire… sono ancora in ricerca.
ho vagato molti anni, molto tempo, molti mesi, giorni, ore, minuti alla ricerca dell’ombra di me stesso proiettatami da sguardi vuoti e superficiali, che non mi capiscono, non mi vedono: io voglio andare oltre, io sono oltre e non voglio più sentire quegli sguardi su di me.
ancora troppi tasselli mancano al puzzle perché l’immagine sia chiara e comprensibile, ancora troppi pezzi sono persi chissà dove e chissà se torneranno al mio richiamo o invece resteranno nascosti. vorrei ricamarli, dar loro forma io, con le mie mani e metterli al loro posto a riempire quegli spazi. vorrei impastarli come una torta buona, dolce, che sazia, che scalda o come biscotti da donare con amore, pezzi del mio cuore.
vorrei che le parole scivolassero fuori in punta di piedi, ma per fare tanto rumore."
ho vagato molti anni, molto tempo, molti mesi, giorni, ore, minuti alla ricerca dell’ombra di me stesso proiettatami da sguardi vuoti e superficiali, che non mi capiscono, non mi vedono: io voglio andare oltre, io sono oltre e non voglio più sentire quegli sguardi su di me.
ancora troppi tasselli mancano al puzzle perché l’immagine sia chiara e comprensibile, ancora troppi pezzi sono persi chissà dove e chissà se torneranno al mio richiamo o invece resteranno nascosti. vorrei ricamarli, dar loro forma io, con le mie mani e metterli al loro posto a riempire quegli spazi. vorrei impastarli come una torta buona, dolce, che sazia, che scalda o come biscotti da donare con amore, pezzi del mio cuore.
vorrei che le parole scivolassero fuori in punta di piedi, ma per fare tanto rumore."
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la ricerca non avrà mai fine, però parecchi tasselli sono stati aggiunti al puzzle e non mi preoccupo più degli sguardi degli altri...
Buongiorno. Proustiano stamane. Io più Kafkiano, no, Esopo.
RispondiEliminaallora raccontami una favola
RispondiEliminaCurioso, una storia che ebbi (senza alcuna chance iniziale) cominciò proprio così.
RispondiEliminale uniche storie che ho avuto io sono le favole che mi sono raccontato
RispondiEliminaE non mi sembrano passi da poco, BH!!
RispondiEliminaE avevano un lieto fine BH?
RispondiEliminagrazie Enrico*
RispondiEliminano Macsi, le mie storie non hanno mai un lieto fine, nemmeno nelle favole che mi racconto
Al funerale mi sono innamorato del ragazzo che cantava gli inni. Poi mi è venuto il dubbio il dubbio che fosse un prete e mi sono consolato con una fetta di torta. Si vede che oggi eravamo tutti bisognosi d'affetto.
RispondiEliminaio purtroppo la torta l'ho vista solo in foto :(
RispondiEliminaFunerale di chi?
RispondiEliminaDi Alda Merini, Enrico*
RispondiEliminaIo ho mangiato due fette di crostata all'albicocca ieri sera, per non farmi mancare niente.
Questa mattina ho già mangiato 10 crostatine al cioccolato...
RispondiEliminaAh già, si parlava della scomparsa della poetessa... Scusate, mi ero completamente scontestualizzato...
RispondiEliminaIT non commento il tuo smodato consumo di crostatine
RispondiEliminaio ieri sera ero stanco e depresso e ho mangiato solo una scatoletta di tonno con i fior d'acqua alle 23...
è una dieta perfettamente equilibrata (la mia)
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